Progetto: "SGUARDI DELL'ANIMA"
Tutto è stato fatto con semplicità e naturalezza: abbiamo
cercato di fermare in un istante sguardi ed espressioni, grazie alla spontanea
emotività che gli anziani ci hanno donato sul set e abbiamo provato a catturare
in uno scatto momenti di dialogo e di racconti.
Loro, gli anziani, hanno vissuto qualche attimo per volare liberi nel vento, uscendo dall’abitudine giornaliera e sentirsi immortali anche se solo per qualche istante.
Abbiamo voluto dar loro la possibilità di mostrarsi al mondo per come sono: semplici e pura essenza; le loro anime sono state ritratte senza distorcere il senso della bellezza e della realtà.
Non va dimenticata l’importanza degli anziani quale tesoro del sapere e del vissuto, con il ruolo di trasmettere ai giovani i veri valori della vita, oggi purtroppo un po’ troppo spesso dimenticati.
Occorre ricordare anche la loro grande capacità di adattamento che gli ha permesso di superare momenti difficili, che noi forse, giovani dell’attuale realtà, non saremmo in grado di sopportare.
Gli anziani sono le fondamenta della nostra memoria storica, sono i nostri maestri di vita, da cui dobbiamo imparare e che dobbiamo quindi rispettare.
Fermiamoci, ascoltiamoli e impariamo da loro... scopriremo che ci circondano uomini e donne che hanno voglia di raccontarsi in questa realtà distratta e confusa, così diversa dalla quotidianità delle loro gioventù, fatta invece di cose semplici e pochi desideri.
Riteniamo che questa esperienza fotografica di educazione-animazione svolta all’interno di Villa Canova sia una lezione di vita che permetterà a molti di apprezzare e capire ancora meglio il valore dell’esistenza umana.
C’è veramente ancora molto da imparare dagli anziani ed è stupefacente vedere come alcuni di essi, nonostante le insidie e le difficoltà superate nella vita, affrontino ancora con ironia e allegria la vita e si prestino con tanta gioia e divertimento ai giochi di luce davanti a una fotocamera.
SVOLGIMENTO DEL PROGETTO
Nell’ambito dell’attività di animazione gli ospiti della Residenza sono stati fotografati in un set allestito per l’occasione.
Questa attività ha stimolato l’approfondimento dei rapporti tra gli anziani e i loro familiari, tra gli ospiti e gli operatori professionali.
Inoltre, la stampa del “Calendario 2013 - Villa Canova”, con in copertina alcune foto degli anziani, è un valido strumento di sostegno alle terapie di orientamento alla realtà, contribuisce a rafforzare il senso di identità personale e di conseguenza aumenta l’autostima dell’ospite che vede valorizzata la sua persona, il suo volto, la sua memoria.
Le fotografie in bianco e nero hanno un fascino irresistibile, e non solo perché evocano un mondo di immagini che è stato un po’ abbandonato (ultimamente questa tecnica ha ripreso vigore dopo l'avvento della fotografia digitale) ma perchè enfatizza i contrasti e soprattutto mette in risalto il soggetto, a prescindere dai colori; questo è il motivo per cui abbiamo optato per questa scelta.
Le foto selezionate, saranno poi presentate a familiari e amici attraverso una mostra che verrà allestita all’interno della Residenza stessa. L’allestimento della mostra diventa essa stessa un’attività di animazione che stimola la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nell’intervento. La mostra offre inoltre l’opportunità di presentare il progetto ad una parte più ampia della comunità, ma soprattutto crea un’occasione di incontro tra gli anziani, i familiari e gli amici con gli operatori di Villa Canova e i rappresentanti di istituzioni pubbliche e private.
Il 15 dicembre tutti gli anziani saranno coinvolti, secondo i diversi gradi di partecipazione che le loro condizioni fisiche e mentali permettono.
CONCLUSIONE
(Cfr. da un articolo di Fabio Piccini)
Se ci pensiamo, una fotocamera ha davvero delle potenzialità incredibili. E’ capace di vedere cose che nemmeno un occhio umano è in grado di cogliere (perché troppo piccole, o troppo fugaci). E’ capace di rivelare aspetti istantanei di realtà ai quali non prestiamo più caso (perché rientrano ormai nell’abitudine di ogni giorno). Ci permette di imparare a vedere le cose in modo diverso (da altri punti di vista, da distanze differenti, in bianco e nero, etc.). Non è selettiva (a differenza dell’occhio umano) ed è quindi molto più oggettiva nel ritrarre ciò che vede (non usa cioè lenti percettive, come invece fa la nostra mente). Per tutti questi motivi la fotografia può essere la terapia ideale per tutti quei disturbi dello sguardo di cui la società contemporanea sembra soffrire (il guardare senza vedere, il guardare senza meravigliarsi, il non guardare affatto, il guardare sapendo già in anticipo che cosa si deve vedere, etc.), che fanno sì che pur vivendo in una civiltà sovraffollata di immagini, tutti noi guardiamo sempre più, ma vediamo sempre meno.
Loro, gli anziani, hanno vissuto qualche attimo per volare liberi nel vento, uscendo dall’abitudine giornaliera e sentirsi immortali anche se solo per qualche istante.
Abbiamo voluto dar loro la possibilità di mostrarsi al mondo per come sono: semplici e pura essenza; le loro anime sono state ritratte senza distorcere il senso della bellezza e della realtà.
Non va dimenticata l’importanza degli anziani quale tesoro del sapere e del vissuto, con il ruolo di trasmettere ai giovani i veri valori della vita, oggi purtroppo un po’ troppo spesso dimenticati.
Occorre ricordare anche la loro grande capacità di adattamento che gli ha permesso di superare momenti difficili, che noi forse, giovani dell’attuale realtà, non saremmo in grado di sopportare.
Gli anziani sono le fondamenta della nostra memoria storica, sono i nostri maestri di vita, da cui dobbiamo imparare e che dobbiamo quindi rispettare.
Fermiamoci, ascoltiamoli e impariamo da loro... scopriremo che ci circondano uomini e donne che hanno voglia di raccontarsi in questa realtà distratta e confusa, così diversa dalla quotidianità delle loro gioventù, fatta invece di cose semplici e pochi desideri.
Riteniamo che questa esperienza fotografica di educazione-animazione svolta all’interno di Villa Canova sia una lezione di vita che permetterà a molti di apprezzare e capire ancora meglio il valore dell’esistenza umana.
C’è veramente ancora molto da imparare dagli anziani ed è stupefacente vedere come alcuni di essi, nonostante le insidie e le difficoltà superate nella vita, affrontino ancora con ironia e allegria la vita e si prestino con tanta gioia e divertimento ai giochi di luce davanti a una fotocamera.
SVOLGIMENTO DEL PROGETTO
Nell’ambito dell’attività di animazione gli ospiti della Residenza sono stati fotografati in un set allestito per l’occasione.
Questa attività ha stimolato l’approfondimento dei rapporti tra gli anziani e i loro familiari, tra gli ospiti e gli operatori professionali.
Inoltre, la stampa del “Calendario 2013 - Villa Canova”, con in copertina alcune foto degli anziani, è un valido strumento di sostegno alle terapie di orientamento alla realtà, contribuisce a rafforzare il senso di identità personale e di conseguenza aumenta l’autostima dell’ospite che vede valorizzata la sua persona, il suo volto, la sua memoria.
Le fotografie in bianco e nero hanno un fascino irresistibile, e non solo perché evocano un mondo di immagini che è stato un po’ abbandonato (ultimamente questa tecnica ha ripreso vigore dopo l'avvento della fotografia digitale) ma perchè enfatizza i contrasti e soprattutto mette in risalto il soggetto, a prescindere dai colori; questo è il motivo per cui abbiamo optato per questa scelta.
Le foto selezionate, saranno poi presentate a familiari e amici attraverso una mostra che verrà allestita all’interno della Residenza stessa. L’allestimento della mostra diventa essa stessa un’attività di animazione che stimola la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti nell’intervento. La mostra offre inoltre l’opportunità di presentare il progetto ad una parte più ampia della comunità, ma soprattutto crea un’occasione di incontro tra gli anziani, i familiari e gli amici con gli operatori di Villa Canova e i rappresentanti di istituzioni pubbliche e private.
Il 15 dicembre tutti gli anziani saranno coinvolti, secondo i diversi gradi di partecipazione che le loro condizioni fisiche e mentali permettono.
CONCLUSIONE
(Cfr. da un articolo di Fabio Piccini)
Se ci pensiamo, una fotocamera ha davvero delle potenzialità incredibili. E’ capace di vedere cose che nemmeno un occhio umano è in grado di cogliere (perché troppo piccole, o troppo fugaci). E’ capace di rivelare aspetti istantanei di realtà ai quali non prestiamo più caso (perché rientrano ormai nell’abitudine di ogni giorno). Ci permette di imparare a vedere le cose in modo diverso (da altri punti di vista, da distanze differenti, in bianco e nero, etc.). Non è selettiva (a differenza dell’occhio umano) ed è quindi molto più oggettiva nel ritrarre ciò che vede (non usa cioè lenti percettive, come invece fa la nostra mente). Per tutti questi motivi la fotografia può essere la terapia ideale per tutti quei disturbi dello sguardo di cui la società contemporanea sembra soffrire (il guardare senza vedere, il guardare senza meravigliarsi, il non guardare affatto, il guardare sapendo già in anticipo che cosa si deve vedere, etc.), che fanno sì che pur vivendo in una civiltà sovraffollata di immagini, tutti noi guardiamo sempre più, ma vediamo sempre meno.